giovedì 7 maggio 2009

Il signoraggio: falso mito?

Dunque cerco ora, con parole mie, di analizzare un termine che ultimamente sta spopolando. Nei giorni scorsi sentivo persino Fabio Volo su radio Deejay parlare, in modo superficiale, della cosa.

Il termine è SIGNORAGGIO

La tesi che viene sbandierata parte dal presupposto che la banca centrale di uno stato (d'ora in poi BC) stampa la carta moneta. Sostengono poi che il costo di produzione viene stimato in circa 0,30 euro per il pezzo da 50€. La BC vende poi la banconota ricavando 49,70 euro. Questa immane differenza viene poi mangiata dal meccanismo Stato. Coloro che credono in questa tesi sostengono fermamente che, se questi soldi andassero al cittadino, si potrebbe aumentare stipendi, pensioni ed altre eresie di questo tipo.

Ovviamente quanto sopra non ha senso. In prima analisi la BC non vende denaro ma lo immette nel circuito distruggendo quello usurato o aumentandone la quantità quando riceve l'ok dalla BCE (banca centrale europea nel nostro caso)
Detto questo tutto il meccanismo che viene con forza sostenuto non sta più in piedi, senza contare che, se la BC guadagnasse vendendo le banconote sicuramente vi sarebbe traccia di questo nel bilancio. Ovviamente non c'è.

Questa è quanto ho capito avendo letto tesi dei "cospirazionisti" e documenti di qualcuno più accorto. So che è facile credere a certe possibilità soprattuto in questi momenti difficili ma non arrendetevi, leggete e cercate!

Luca Borsetta, un italiano

1 commenti:

Unknown ha detto...

Faccio cross posting incollando qui alcune domande che mi sono state fatte in un gruppo di facebook

chi decide la quantità di moneta nel mercato?
Lo dicide la Banca Centrale Europea (in zona eur)

in base a quali criteri?
Un sacco di fattori tra cui il fabbisogno della nazione, il pil, l'export.

Come è cominciato tutto? Escluderei che le prime banconote nuove siano cadute dal cielo... Ma soprattutto, da cosa sono garantite, a chi appartengono al momento dell'emissione, do cosa traggono il loro valore?

E qui l'affare si fa interessante, il dubbio che mi viene è, davvero non lo sai o me lo stai chiedendo per vedere se lo so?
Il tutto è cominciato il giorno che si è deciso di finirla con il baratto che di per se aveva lo svantaggio di dover trovare qualcuno a cui servisse il bene che volevi scambiare. E' nata così la moneta (fatta di metalli preziosi) il suo valore era dato dalla quantità di metallo prezioso.

In seguito si è deciso di utilizzare pezzi di carta il cui valore era ovviamente inferiore a quanto stampigliato ma in ogni momento riconvertibile in oro presso la banca centrale dello stato. In quel periodo la quantità di moneta (o carta) circolante era esattamente il valore dell'oro presente nelle casse della Banca Centrale.

Quando è cominciata la globalizzazione e si è cominciato ad utilizzare altri sistemi per valutare la ricchezza di un paese si è deciso che uno stato poteva stampare moneta anche oltre il valore dell'oro posseduto. Ovviamente non a cazzo ma secondo i principi che ho scritto sopra...

Posta un commento