lunedì 19 ottobre 2009

L'economia di carta vol. 2

Ci risiamo, come dicevo qualche tempo fa, senza una regolamentazione degli interscambi borsistici niente sarebbe cambiato.
L'economia di carta, l'economia bancaria e l'economia borsistica sono ufficialmente fuori dalla Crisi. E' notizia di questi giorni che nella trimestrale Goldman Sax ha percepito un maxi utile di 3,19 miliardi di dollari. Ironia dalla sorte, coloro che hanno creato la crisi ne sono usciti per primi e decisamente meno colpiti. Peccato però che, ancora una volta, la maggior parte dell'utile sia da imputarsi ai famigerati "derivati" e, ancora una volta ai mutui subprime. Fondamentalmente il tutto è allo stesso livello speculativo di prima dell'esplosione della bolla.

Le plus/minusvalenze borsistiche avvengono ancora su speculazioni bancarie che, per fini prettamente personali possono decidere la validità o meno di un titolo grazie a documenti chiamati informative. In effetti basta un informativa bancaria (che potrebbe avere partecipazioni nell titolo stesso) recitante che, rispetto al valore di mercato, il valore reale del titolo è maggiore e il mercato correrà ad accaparrarsi le azioni creando plusvalenza. Viceversa minusvalenza.
Il valore dei derivati e subprime in tutto il mondo supera di 9 volte il PIL mondiale!

L'ho scritto e lo riscrivo, la bolla speculativa si sta rigonfiando o forse non si è mai sgonfiata. Maxi banche americane (ora con partecipazioni statali) continuano a fare le porcate che facevano prima della Crisi. Chi ha pagato è stato l'operaio, l'impiegato e l'imprenditore dell'economia VERA. Le Lobby devono essere abbattute a colpi di regolamentazioni mondali che impediscano monopoli speculativi. L'economia reale deve predominare sull'economia virtuosa degli operatori bancari.

Per una volta mi farebbe piacere che, nei salotti politici, si smettesse di parlare delle mignotte di Berlusconi e si cominci a discutere di come interrompere questo troiaio economico nel quale siamo incappati.

Luca Borsetta, un italiano

martedì 13 ottobre 2009

Febbre ALTA

La politica è malata, la sfiducia del popolo (nonostante i sondaggi) è sempre più altra. Non per niente il parito del non voto ha raggiunto alle ultime Europee il 30% che, raffrontato alla media europea è normale astensionismo ma, raffrontato al dato italiano dimostra come i non votanti crescano costantemente.

Tutta la compagine politica sta facendo a gara per sputtanarsi agli occhi dell'elettore.
Il Partito senza Partito (PD) litiga ancora internamente dimostrando che i due burattinai Fassino e D'Alema tirano ancora i fili attraverso i due prestanome Franceschini e Bersani. Il Berlusconpartito attacca nuovamente stampa estera e nazionale dichiarando scandalosa la libertà di stampa, il Presidente della Repubblica dice di essere obiettivo e poi si scopre che il Lodo Alfano è stato preparato a tavolino.
Nota finale ma non per ordine di importanza è il paventato ritorno dell' IMMUNITA' PARLAMENTARE. Su questo punto mi sento in dovere di spendere qualche parola in più. Tale allontanamento dalla punibilità, l'intoccabilità, effettivamente è stata presente nella nostra Costituzione fin dagli albori. Fu poi cancellata dopo lo scandalo Tangentopoli a dimostrazione, da parte della "nuova classe politica", che da quel momento in poi ci sarebbe stato un sostanziale cambiamente, una nuova classe di onesti, incorruttibili e corretti dipendenti. Fa niente se poi la maggior parte dei nomi è rimasta quella.
Bisogna dire che la Costituzione venne scritta dopo la Seconda Guerra mondiale e il sistema "Stato" era, in quel periodo, davvero debole. Per evitare nuovi colpi di Stato o tentativi di modifica dell'allora sviluppanda Italia i membri della Costituente decisero di mettere una sorta di velo di intoccabilità sopra coloro che svolgevano cariche istituzionali di alto livello. Questo, ovviamente, in attesa di trovare un equilibrio di Stato.

Abbiamo visto, questo super privilegio, a cosa ha portato ed abbiamo visto come i politici di allora fossero intoccabili ma, ovviamente, non incorruttibili. L'abolizione di tale sgradito privilegio portò quindi ad una modifica della vita politica e ad una ricerca più maniacale dell'intoccabilità in altri modi; è fatto conclamato e risaputo della lotta tra politica e magistratura. E' fatto conclamato da indagini e da gradi di gidizio di scambi di favori o regali pecuniari a giudici.

Il reinserimento di tale privilegio aggraverebbe sempre di più la posizione dei politici italiani già visti con disgusto e disprezzo dalla maggior parte della popolazione; l'italiano medio (io in primis) ha bisogno di concedere fiducia e di potersi fidare di colui che ha scelto come suo rappresentante. L'elevazione "super partes" non farebbe altro che aumentare il gap tra l'italiano e la politica.

Il parlamentare, si sa, è un "gabolone", è uno più furbo degli altri che, attraverso amicizie, scambi di favori e leccate di culo è arrivato al Parlamento. La meritocrazia è difficilmente premiata. Questo non fa altro che abbassare il livello medio della classe politica e ad imbastardire tutto il sistema Stato. Se taluni personaggi ricevessero il ranking di intoccabile cosa succederebbe? Chi vigila su un'intoccabile? No, in Italia le cose devono cambiare e non ci deve essere spazio per l'oligopolio politico.

Luca Borsetta, un italiano

lunedì 5 ottobre 2009

750 milioni di euro

"Ciò posto deve rilevarsi che se è vero che la Corte d'Appello di Roma emise una sentenza, a parere di questo ufficio, indubbiamente ingiusta come frutto della corruzione di Metta, nessuno può dire in assoluto quale sarebbe stata la decisione che un collegio nella sua totalità incorrotto avrebbe emesso"

Insomma, se non fossero partiti dal conto "ALL Iberian" 3 miliardi di vecchie lire verso il giudice Metta col cavolo che Berlusconi oggi sarebbe proprietario di Mondadori.

Si potrebbero sprecare migliaia di parole su questo caso ma penso che se ne sia già parlato in lungo e in largo. Un caso privato di corruzione fatta da Berlusconi molti anni prima della sua "discesa in campo" è stato fatto diventare caso politico per convenienza.

Prima di scendere in piazza diamoci una calmata, è solo il primo grado...

Luca Borsetta, un italiano

martedì 29 settembre 2009

300 milardi di sommerso

E' la stima di quanto verrà rimpatriato con il condono chiamato "Scudo Fiscale".
Ho già detto e ripeto che trovo la cosa utile per il momento economico nel quale ci troviamo, lo Stato deve fare cassa.

Il dubbio che sollevo è legato al 5% di balzello, davvero poco se raffrontato con quanto viene richiesto da Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Chi non ha pagato tasse, falsificato bilanci e fatto scritture contabili farlocche ha risparmiato circa il 60% , un prezzo del 10 o addirittura 15% sarebbe stato decisamente più equo e avrebbe permesso un maggior gettito.

Luca Borsetta, un italiano

lunedì 28 settembre 2009

Il Canone RAI

Teatrino di basso livello. Ecco quello che penso a proposito di quanto sta avvenendo in questi giorni.
E' notizia che rimbalza da una fonte all'altra il fatto che Scajola (ma in genere quasi tutto il PdL), dopo la prima puntata di Anno Zero abbia chiesto alla commissione di vigilanza RAI (sempre composta da Parlamentari) di verificare il modus televisivo di tale programma che è, a giudizio del partito di maggioranza, eversivo. Ma fa davvero così paura una voce fuori dal coro? Direi di si visto che prima si è tentato di non farlo andare in onda, poi è stato tacciato come programma di farabutti ed ora si cerca di censurarlo.

Notevole come, appena il PdL si muova, le due braccia stampate del partito scodinzolando e assecondino il loro padrone.
Parte infatti da Libero e Il Giornale la campagna contro il canone RAI. I due giornali pubblicano articoli contro "la tassa Santoro" e tutti i moduli per non pagarlo più.
Peccato però che l'erroneamente chiamato "canone RAI" non sia altro che una tassa, una tassa sul possesso della televisione e, il non pagare tale tassa è evasione fiscale.
La procedura per la disdetta del canone è possibile e assolutamente legale ma, essendo appunto una tassa sul possesso della televisione, comporta la sugellazione dell'apparecchio. Tale attività, ovviamente, renderà impossibile anche la visione di mediaset, sky, la 7 e tutte le emittenti locali. Feltri, siamo sicuri che tale campagna agevoli il gruppo di cui fai parte? Tra l'altro potrebbe accadere che anche il computer venga sugellato perchè qualsiasi strumento atto a divenire ricettore di trasmissioni audiovisive è soggetto a pagamento del canone. Sull'ultimo punto c'è però parecchia confusione e va verificato.

Feltri e Belpietro, torniamo nel medioevo? Questo a meno che non si intenda fare il giochetto all'italiana di mandare disdetta del canone e continuare lo stesso a guardare la tv diventando evasori fiscali.

Per quanto non mi trovi concorde con la linea giornalistica di tale programma mi chiedo se deve venire fuori tutto sto casino. La cosa fondamentale per un programma sono gli ascolti, se Anno Zero fa il 22,8% di share ha tutto il diritto di andare in onda. Siano i telespettatori a decidere.

Luca Borsetta, un italiano.

venerdì 25 settembre 2009

Libertà di Stampa

Prima puntata di Anno Zero per la stagione televisiva 2009-2010; il programma con il conduttore più schierato della tv (dopo Emilio Fede) totalizza un ottimo 22,8% di share, ben oltre il misero 13,2% della prima puntata di Porta a Porta con il Presidente del Consiglio.

Tra l'altro, è bene dirlo, ieri sera la controprogrammazione c'è stata, eccome; Grey's Anatomy su Italia 1, Ale e Franz su Canale 5 (13,24%) e Don Matteo su RAI 1 (23,56%); nonostante questo il programma ha fatto ottimi indici di ascolto battuto solo da Don Matteo.

E' lecito porsi allora una domanda. Se la pubblicità è l'anima del commercio e se, più un programma è visto più introiti pubblicitari derivano e, visto che la RAI è una azienda che guadagna dalla pubblicità, perchè tutto questo astio? Uso criminoso della televisione? Non credo, è decisamente più criminoso mettere all'ora di cena "Così fan tutte" o le riprese del culo di Belen che sale le scale.

Al di la del fatto che si possa essere d'accordo o meno con la linea politica della trasmissione è doveroso lasciare la possibilità al telespettatore di scegliere cosa vedere. I programmi di approfondimento politico sono ottime vetrine per i politici e ancor di più ottimi sistemi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Se è vero che l'80% degli italiani si informa esclusivamente tramite la televisione è corretto e doveroso avere un contraddittorio sia nei telegiornali che nei programmi di approfondimento politico.

Manca libertà di stampa in Italia? E' questo il tema tratto ieri dal programma. La mia idea è che in Italia il sistema di informazione è anomalo.
E' anomalo che Berlusconi sia proprietario di 3 televisioni, che ne controlli altre due e che sia editore de il Giornale e Panorama.
E' anomalo che ad ogni cambio di governo ci siano avvicendamenti nei cadreghini RAI. E' anomalo che un Presidente del Consiglio si rifiuti di rispondere a domande e faccia richieste danni milionarie a giornali di diversa linea politica.
E' anomalo che giornalisti di diversa linea politica vengano tacciati come farabutti.
E' anomalo che i giornalisti abbiano una linea politica!

La libertà di stampa, almeno attualmente, esiste ancora ma viene fortemente limitata dai fatti sopra riportati. La situazione sta peggiorando in modo silenzioso ma progressivo. La volontà di inchinare l'informazione alla politica è chiara e lampante. Il diritto all'informazione libera è diritto inalienabile e perfettamente descritto dall'articolo 21 della Costituzione italiana.

Se perdessimo il diritto alla libertà di stampa, il diritto ad informarci e il diritto di espressione cosa differenzierebbe l'Italia da una dittatura? Certo, non una dittatura sanguinaria a modello africano ma una dittatura più subdola, nascosta, una dittatura di burocrati, una dittatura senza contraddittorio dove "la casta" dei soliti noti si avvicenda alle cariche dei Potere di Stato. Una dittatura democratica.

Luca Borsetta, un italiano

lunedì 21 settembre 2009

Cavalcare l'onda emotiva

Umberto Bossi cavalca il momento favorevole per raccimolare ancora voti chiedendo il ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Peccato però che il "Senatur" a suo tempo avesse votato al Senato in modo favorevole alla missione. L'uomo in verde si giustifica dicendo che aveva votato ma non per mandare a morire i nostri soldati. Troppo comodo, l'invenzione della "Missione di Pace" era per desensibilizzare l'opinione pubblica al termine "Guerra". Chi era/è al governo sapeva/sa benissimo cosa sarebbero andati a fare i nostri soldati, sapeva benissimo la situzione pericolosa di una zona in guerra e conosceva perfettamente i limiti dei fondi stanziati per la missione
Questo almeno è quello che dovrebbe fare CHI ha il diritto/DOVERE di voto al Parlmamento e legifera delegato da noi. Se il Ministro non conosceva quanto detto sopra e quindi non si era informato ma votò così perchè gli fu detto egli ha contravvenuto allo scopo del suo mandato. Ma dov'è finita la Lega dei bei tempi?

Luca Borsetta

venerdì 18 settembre 2009

Onore ai Caduti

Ancora una volta ci tocca commemorare i nostri caduti, ancora una volta in un azione infame, disgustosa e vergognosa attentatori hanno posto fine alla vita di 6 soldati italiani. 150 kg di esplosivo hanno spazzato via le vite di chi, volente o nolente, perseguiva un suo ideale, l'ideale dell'"enduring freedom", l'ideale di una missione volta a portare Democrazia in un paese devastato dai talebani.

Oggi è un giorno di commemmorazione ma è anche corretto interrogarsi a caldo e chiedersi: è giusto allora stare in un Paese in guerra con una missione di pace? E' corretto credere che un Paese del genere potrà mai trovare un suo equilibrio socio-politico?
Storicamente lo stato Afghano è sempre stato una terra di mezzo in balia dei sovietici prima, degli sciiti dopo e talebani infine. Un paese di grande cultura ma via via impoverito dai continui cambi di linea governativiva.
A 8 anni dall'inizio della guerra non si riesce a vederne una fine, le forze talebane sembrano sempre più rafforzate.
La facilità con la quale gli americani sono riusciti a conquistare città dopo città sta ora mostrando il lato oscuro dell'azione, un'azione troppo veloce che ha ridotto ad un colabrodo i fronti di difesa delle città.
Il progressivo abbassamento dei budget, a seguito anche della crisi economica, ha portato alla riduzione dei fondi e ad un impoverimento delle capacità difensive.

Dal canto mio penso sia strategico continuare questa missione. L'impegno che abbiamo preso come Stato italiano verso l'Afghanistan è insindacabile. Mascherare tale missione (che di fatto ci ha portato in guerra) come una missione di pace ha reso più digeribile la cosa all'opinione pubblica ma siamo in guerra, è la nostra guerra e dobbiamo combatterla, dobbiamo portare a termine la nostra missione.
L'Afghanistan è una polveriera, uno Stato non Stato nel quale ci siamo imposti, nel quale abbiamo cercato di esportare l'occidentalismo. E' stato un errore? Ci siamo e dobbiamo restarci, non diamo nuovamente adito allo stereotipo del popolo italiano.


Onore e rispetto ai caduti


Luca Borsetta, un italiano

giovedì 17 settembre 2009

Silvio batte Silvio

Silvio imprenditore ha battuto il Silvio Politico. I dati d'ascolto, che da ieri circolano in rete, parlano chiaro. La fiction di canale 5 "L'Onore e il Rispetto" batte "Porta a Porta". Per quanto si sia cercato di non fare contro-programmazione spostando "Ballarò" e "Matrix" e mettendo in prima serata sulle reti mediaset "Selvaggi" e "Flashdance" il popolo si è espresso. Mai come questa volta "Porta a Porta" ha perso preziosi punti d'ascolto. Il servilismo televisivo di Vespa, Fede e Belpietro non incanta più. Tutti gli scandali (o presunti tali) scoppiati in questo periodo hanno allontanato definitivamente il popolo dalla politica.

A questo punto il direttore di RAI UNO dovrà rendere conto al gruppo di vigilanza RAI e cercare di spiegare perchè ha voluto puntare tutto su "Porta a Porta".

mercoledì 16 settembre 2009

L'incantatore di serpenti

Mi ero ripromesso che non avrei visto "Porta a Porta" ma non ho resistito.
Come avevo preannunciato è stato un incredibile show mediatico ma decisamente meno incentrato sul terremoto e molto più sui dissidi interni del partito di maggioranza.
Spettacolare come l'incantatore di serpenti sia uscito da incredibili "cul de sac" che i vari ospiti comunisti gli hanno teso per tutta la serata.
Tutto sarebbe stato quasi perfetto se, il sentimento di superiorità e supremazia che solo un padrone può avere nei confronti dei suoi schiavi, non fosse scappato fuori con veemenza in diverse occasioni. Così ancora una volta tutta la teatralità di chi è stato animatore sulle navi da crociera esce fuori.
"Sono meglio di De Gasperi"
"E' tutto un complotto volto a screditarmi"
"Visto che siamo in dittatura faccio quello che voglio"

Berlusconi, è un dato di fatto, è un uomo incredibilmente carismatico e dall'abilissima parlantina ed è anche per questo che il 68% degli italiani (fonti sue) gli da consenso. Se solo fosse più accorto a letto e si mordesse la lingua invece di vomitare sentenze...

Luca Borsetta, un italiano

martedì 15 settembre 2009

Lo Show dei Record

Ecco il preannunciato show, il Governo a pochi mesi dal terribile terremoto che si è abbatutto sull'Abruzzo consegna le primissime case.

Fa niente che, Bertolaso prima e Berlusconi poi, avessero promesso che entro l'inverno TUTTI sarebbero stati al caldo nelle nuove C.A.S.E.

L'importante è che i primi 200 terremotati siano entrati in possesso delle loro nuove case. La speranza è che per una volta non ci si dimentichi di chi ha perso tutto e che i patti vengano rispettati. Ricordo infatti che ci sono altre 45.000 persone che vivono tuttora in una tenda ministeriale.
Parlando per esperienza personale (durante il terremoto in Molise ci ho "abitato" per una settimana) posso garantire che le condizioni di vita all'interno di una tenda non sono assolutamente sopportabili neanche per pochi giorni, figuriamoci per mesi.
Forse, piuttosto che la boutade d'orgoglio dell'altisonante: "nessuno andrà in un container", sarebbe stato preferibile fare come in tutti gli altri terremoti portando, temporaneamente, delle unità abitative in container. Per quanto orribili danno decisamente più confort, privacy e sicurezza di un drappo di tessuto.

Meno teatrismo avrebbe reso la consegna delle case meno surreale. Le immagini parlano da sole, show mediatico, null'altro.

Berlusconi e Bertolaso osservano l'operato che, è bene ricordarlo, è stato pagato da Croce Rossa e costruito da imprese trentine.


Il magnanimo consegna le chiavi

Tremonti

Anche lui, dopo Fini e Alfano, interrompe il silenzio omertoso che fino a prima di Puttanopoli legava il PdL al suo Leader Maximo. Presumibilmente anche Tremonti (che stupido non è) ha capito che l'era Berlusconi è prossima alla fine.

lunedì 14 settembre 2009

Ballarò salta la partenza

Beh cosa c'è di male ci si chiede? Si, lo ammetto, anche io cado nel tranello e il dubbio è forte. Ballarò non andrà in onda per dare spazio al programma zerbino "Porta a Porta".

Faccio questo perchè trovo la cosa squisitamente vergognosa e ignobilmente montata ad arte dai poteri forti della rai per asservire il nostro Re e il suo secondo paggio di corte Bruno Vespa. Troppo sarebbe stato, tutti dovranno vedere la puntata dove il nostro signore con un trepidio di effetti e luci sceniche consegnerà 200 case ad altrettanti fortunatissimi aquilani. Mi gioco le balle che la puntata di "Porta a Porta" sarà una giostra di casi umani esasperati (come se non lo fossero già abbastanza avendo perso tutto) con persone che piangono e ringraziano Silvio. Se tanto mi da tanto anche il nostro Leader piangerà commosso dalle sue grandi capacità e farà l'ennessimo comizio a testa in su.

Se questo non è l'ennesimo caso che dimostra che le televisioni non sono libere non so cosa altro dire... Come cazzo è possibile che la rai cancelli l'avvio (di uno dei programmi politici più visti?) dell'ultimo programma di approfondimento politico esistente?

Mah...

venerdì 11 settembre 2009

I BOT valgono zero, anzi no...

Mentre Francia (+0,3%), Germania (+0,3%) e Giappone (+0,6%) ricominciano la ripresa del PIL, l'Italia non solo perde anche nel secondo trimestre 2009 prodotto interno (-0,5%) ma, il grande indebitamento pubblico, la sfiducia dei risparmiatori e la situazione finanziaria incerta fanno si che i BOT, caposaldo degli investimenti sicuri degli anni 60-70-80, valgano come la carta straccia, anzi meno.
La rendita attuale è 0,32% che, detratta delle spese bancarie per l'acquisto porta il valore del Titolo di Stato a -0,08%.
Tradotto: su 10.000 euro di titoli ho interessi attivi per 32 e spese per 40 euro.

Se anche i Titoli di Stato sono ormai ridotti a carta straccia mi chiedo quali siano le possibilità per l'Italia di uscire da questa gravissima crisi che sta colpendo il nostro Paese. Si parla di timida ripresa di PIL nel 2010 e ripresa dei consumi (a livello del periodo 2001 2007) nel 2011 ma la domanda che mi pongo è, le aziende italiane riusciranno ad arrivare a tali date?

Se non verranno attuate serie riforme economiche, se le banche non daranno credito alle imprese meritevoli e se la fiducia dei Paesi esteri nell'Italia continuerà a precipitare temo fortemente per l'uscita dalla recessione.

Luca Borsetta, un italiano

9/11

Per non dimenticare...

giovedì 10 settembre 2009

Il Colore dei Soldi

Ora, premetto che tutti i giochi televisivi mi stanno abbastanza sulle balle ma, programmi come "il milionario" o "Razione a Catena" riesco ancora ad accettarli perchè premiano la cultura. Non riesco a trovare l'utilità di un programma come "il colore dei soldi".

Proprio pochi minuti fa, in attesa dell'inizio di "Grey's anatomy", mi è caduto l'occhio sulla tv abbandonata a se stessa accesa in cucina. Lo sguardo, lo ammetto, è stato catturato da quella gran figazza di "velina" che in quel momento faceva una sorta di "stacchetto". Soffermandomi sul programma, a parte l'aver scongelato Monti de "La pupa e il secchione", non riesco a capire quale possa essere l'interesse del pubblico ad un programma vuoto e privo di filo guida.
Lo scopo, da quello che ho potuto capire, è scegliere un colore e fermare il conteggio dei soldi che aumenta prima che arrivi al massimo. Cos'è allora che lega lo spettatore al programma? Papi? Ma non scherziamo è il più arrogante e insulso conduttore della tv. Allora cos'è che tiene attaccati al televisore 2.000.000 di telespettatori facendo l'8,70% di share(fonte auditel 7 settembre 2009)?

Ovviamente le solite cose, casi umani, gente che piange, e la gnocca.

Un programma del genere ha un costo praticamente pari a zero a differenza di programmi "culturali" come quelli sopra menzionati dove ci sono dei produttori che studiano le domande, creano indovinelli e fanno di fatto il programma.

Programmi privi di contenuti non fanno altro che imbastardire sempre di più la popolazione mostrando tutta la pochezza di idee e la furbizia di chi crea questi format.

Il popolo pecorone, lo stesso popolo che continua a guardare "Paperissima" (che totalizza il 12% di share) lo stesso che non si lamenta se Report di RaiTre non andrà in onda, lo stesso che non legge i giornali e guarda Studio Aperto per informasi e crede che Feltri e Belpietro facciano i giornalisti, lo stesso che non sa chi era Ninni Cassarà ma conosce perfettamente i nomi di tutti i partecipanti al grande fratello 99, i 25.000 italiani che vanno ai provini per xfactor quando alla commemorazione per l'omicidio di Paolo Borsellino arrivavano a stento a 3.000 persone.
No, direi che c'è proprio qualcosa che non va e adesso capisco da dove arriva l'8,7% di share, anzi mi stupisco di quanti pochi siano. Attenderò i prossimi dati auditel.

Gente, l'arma ce l'abbiamo in mano, usiamola!
Telecomando... tasto rosso... OFF ...Buio...

Luca Borsetta, un italiano

Battisti al sicuro in Brasile

Si discute in questi giorni di un caso di politica estera: l'estradizione dal Brasile di Cesare Battisti un terrorista rosso condannato in Italia a 4 ergastoli. Fuggito in Brasile richiese lo status di rifugiato politico che gli venne concesso.
La richiesta di estradizione, poi negata dal governo brasiliano, ha creato un vero e proprio incidente diplomatico tanto che, in questi giorni, una delegazione italiana si è recata in Brasile per cercare di sistemare le cose.
Lo status di rifugiato politico, almeno nei paesi civili, viene concesso per crimini di natura politica e, l'omicidio non lo è.
Si attendeva per ieri la decisione della Corte Suprema brasiliana sull'estradizione ma, grazie a un cavillo burocratico la decisione è stata rimandata a data da destinarsi, nulla di fatto.

In questi giorni, in oltre, prende sempre più piede un coro di voci che chiedono la grazia per Battisti. L'arroganza di chi non si è mai pentito, gli ideali della lotta armata ancora vivi in lui e la sicurezza di quando ammetteva che sarebbe tornato in Italia come uomo libero rendono, a mio avviso, la richiesta di grazia dannosa per il nostro, già ridotto a colabrodo, sistema giudiziaro. La certezza della pena per crimini efferati e gravi e la non redenzione lo rendono incompatibile con la scarcerazione

Che paghi.

mercoledì 9 settembre 2009

Il Re contro la Magistratura

« So che ci sono fermenti in Procura, a Palermo, a Milano, si ricominciano a guardare i fatti del ’93, del’94 e del ’92. Follia pura»
«Quello che mi fa male è che della gente così, con i soldi di tutti, faccia cose cospirando contro di noi»


Ancora una volta, Silvio Berlusconi, attacca la magistratura e lo fa nel modo più basso possibile. Oggi tocca alla delegittimizzazione delle indagini sulle stragi mafiose degli anni 90 tra cui è, bene ricordarlo, morirono grandi uomini di Stato.

Le indagini, che sono state riaperte dopo le dichiarazioni del figlio di Vito Ciancimino, mostrerebbero commistione fra mafia e politica in quegli anni.

Il diritto di sapere la verità su uno dei periodi più bui della storia italiana è sacrosanto ed innegabile. Se la magistratura usa i soldi delle nostre tasse per indagare e farci, almeno per una volta, sapere la verità e scoprire i mandandi degli attentati ben venga.

martedì 8 settembre 2009

Crisi di Governo?

Il Governo trema. Neanche i vari tentativi di affossarlo con mignotte, festini, sesso con minorenni etc, sembravano aver lasciato un segno sulla candida faccia di Berlusconi; almeno questo in apparenza. I dissidi interni aumentano e, le allora voci sottili sono diventate vere e proprie urla tanto che nemmeno tgcom può più fare finta di niente. La Lega continua a dire tutto il contrario di quanto dice Berlusconi che a sua volta cerca di smentire le piazzate dei carismatici uomini in verde. La Lega è un alleato che a questo Governo serve tantissimo e, la legge sulla sicurezza, la dice lunga sul potere che detiene il Carroccio in questa coalizione.

Fini, per la prima volta prende le distanze dal modo di fare politica (mod. tutto va bene) di Berlusconi. La delegittimizzazione in un momento delicato come questo cade esattamente a fagiolo, chi meglio di lui potrebbe prendere le redini del PdL una volta messo fuori gioco Silvio?

Il Berlusconi che esce da tutti questi combattimenti mediatici è un uomo sfinito che ha perso qualsiasi minimo contatto con la realtà. E' un essere più uomo di prima e non più supereroe come voleva farci credere, è un uomo come tanti che ama i vizi e il lusso. Questo i suoi alleati lo sapevano già da tempo ma lo sbandieramento sui quotidiani di tutto ciò potrebbe essere il cuneo per insinuarsi. Prima i Comunisti, poi i magistrati, poi i giornali, poi il tg3, poi i catto-comunisti ed infine l'Unione Europea, sono tutti suoi nemici. Questa ricerca di un capro espiatorio per appunto espiare le sue colpe sono l'ultimo disperato tentativo di risollevarsi.

Se la Corte Costituzionale sul lodo Alfan prima e i magistrati sul caso Mondadori-Mediaset poi, dovessero decretare l'incostituzionalità della Legge e la colpevolezza di Mediaset(al secolo Finivest) per l'acquisto di Mondadori (Mondadori sarebbe dovuta andare a De Benedetti che al secolo deteneva una grossa quota di capitali, a tal fine aveva il diritto di prelazione sulle quote della società) avremmo perso non solo uno degli uomini che ha governato (in modo più o meno continuativo) per 15 anni ma anche uno dei più grandi self made man che la storia italiana ricordi.

giovedì 30 luglio 2009

Giù le braghe, aiuti alla Sicilia

Quanto costa restare al Governo e avere la possibilità di vincere anche le prossime elezioni? 4 Miliardi di euro.
E' quanto il Governo Berlusconi pagherà come balzello all'amico Lombardo sotto forma di aiuti alla Regione Sicilia.

E' notizia che rimbalza convulsa da qualche giorno sui quotidiani la nascita di un nuovo partito in antitesi alla Lega Lombarda, il Partito del Sud. Tale partito nasce da un idea di Lombardo (MPA) attuale Presidente della Regione Sicilia. Dato il nome e il forte valore popolare, costituirebbe un grosso problema per il PdL che da sempre ha avuto un grande bacino di voti proprio dal Sud Italia. Il rischio forte e tangibile è che alcuni personaggi del PdL possano confluire nel "Partito del Sud" andando a deprecare le file già esauste del partito di governo.
Il rischio è così tangibile che, ancora una volta, il governo scacco di forze esterne ha dovuto abbassare le braghe.

Chiarisco subito che non ho nessun risentimento verso aiuti al Sud Italia ma credo che, senza una corretta politica di investimento fondi e controllo sulle spese, questi soldi possano finire nelle mani sbagliate facendo partire "grandi opere" che mai finiranno.

La situazione del meridione (ed in particolar modo della Sicilia) è complessa; il contentino economico non serve a niente. Quattro miliardi di euro sono una cifra grande, enorme, per una regione che pecca di infrastrutture, dove si paga il pizzo e dove lo Stato manca. Una riforma regionale a livello di sicurezza e di tolleranza zero verso la mafia sarebbe stata sicuramente più funzionale.
Il vuoto lasciato dallo Stato in 2 secoli di storia italiana non si può pensare che venga risolto con il dio denaro. Se lo sviluppo della Mafia è dovuto alla carenza dello Stato, mettiamo lo Stato! Se il problema in Sicilia è la mancanza di forze dell'ordine a vigilare, mettiamo le forze del ordine. 4 miliardi di euro per sconfiggere la mafia e garantire sicurezza della regione.

La fretta che il Governo dimostra nel voler aiutare la regione Sicilia è dovuta al solo problema "Partito del Sud". Una situazione come quella siciliana non si risolve solo con i soldi. Una regione come la Sicilia va avvicinata all'Italia.

Luca Borsetta, un italiano.

martedì 28 luglio 2009

Stragi 1992, indagate altre 10 persone

La Questione Morale

Si sente spesso parlare della questione morale. Il Partito Democratico dibatte internamente sulla questione. Il Popolo delle Libertà si presenta come il partito della cristianità (refuso della DC), il partito della famiglia e il partito che dice no alle coppie di fatto.

Ognuno ha i suoi ideali ed è giusto rispettarli.

C'è un vecchio detto però che recita "Chi predica bene razzola male".
Alla luce degli ultimi accadimenti è giusto chiedersi se, chi abbiamo votato perchè rappresenta i nostri ideali, sta davvero facendo quanto promesso. I dubbi che si insinuano sono prepotenti e, almeno per me, rimangono li, incastonati nella testa e frullano.

Mi chiedo con che diritto il PD si presenta come nuovo e poi ricandidi per l'ennesima volta vecchi democristiani alle Primarie, mi chiedo con che coraggio il PD parli di questione morale e, un dirigente locale sia stato indagato perchè violentatore reiterante.
Mi chiedo con che coraggio Berlusconi faccia il moralista e messo alle corde da mille indizi, ammetta candidamente che gli paccia trombare. Mi chiedo con che coraggio Ghedini (avvocato del premier) smentista ogni accadimento per poi ritrattare e ritrattare il ritrattato. Mi chiedo con che coraggio Berlusconi abbia chiesto di ricevere la Comunione e, nel mentre, cornificasse la seconda moglie.

Io personalmente non mi reputo un buon cristiano e non ho mai creduto nella questione morale, credo che, prima di essere ciò che siamo lavorativamente. siamo uomini fatti di carne ed istinti. Sarebbe però corretto che le regole fossero uguali per tutti e, se l'idea è quella di "moralizzare" la politica, che ci sia davvero un valore morale pulendo i partiti di vecchi refusi e anticaglie di più di cinquanta anni fa. Se questione morale deve essere che Berlusconi la smetta di andare a puttane davanti a tutti, se questione morale deve essere che il PD controlli meglio i suoi dirigenti, se questione morale deve essere che questione morale sia.

Il vero problema non è che Berlusconi trombi a destra e manca, il problema è che lui si presenta come custode del perbenismo di centro-destra, custode della famiglia e della cristianità. Con che coraggio alle prossime elezioni gli ecclesiastici, i ciellini e i cristiani votaranno quest'uomo?

Sono perplesso...


Luca Borsetta, un italiano

venerdì 24 luglio 2009

L'Italia non è mai cresciuta

Sto leggendo, o per meglio dire divorando, il libro "Centomila punture di spillo" di Federico Rampini e Carlo de Benedetti.

Il libro coniuga politica economica mondiale/italiana e new economy spiegando meccanismi, sistemi speculatori e affari bancari.

In particolare sono stato attirato da un capitoletto che parla della crescita economica italiana con riferimenti alla politica e ai vari periodi storici.
Da questo capitolo ho concluso un fatto, preoccupante e sconfortante. L'Italia non è mai cresciuta per merito.

Mi spiego, dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia era completamente distrutta. La ricostruzione portò il Belpaese a crescere decisamente, molto più che qualsiasi altro Stato europeo.

Durante gli anni '60 l'Italia cominciò a vivere un periodo di forte crescita di export grazie a capacità produttive ineguagliabili, stipendi più bassi rispetto al resto del mondo occidentale e basso costo del petrolio.
Purtroppo, durante gli anni '70 cominciarono i problemi.
La riforma del lavoro e le conquiste sindacali portarono ad un aumento del 25% del costo del lavoro.
Scoppio poi una guerra tra Egitto e Siria da una parte e Israele dall'altra. Israele, già allora grande potenza, stava vincendo senza problemi quando i Paesi dell'Opec, per aiutare Egitto e Siria, cominciarono a centellinare la produzione del greggio portando il prezzo da 2 a 12 dollari al barile.
L'aumento degli stipendi e l'aumento dei costi diretti ed indiretti derivanti della decuplicazione economica del petrolio si trasformarono in perdita di competitività.

Per risollevare l'economia la politica di allora decise furbamente di ricorrere alla svalutazione della Lira. Come si svaluta una moneta? Emettendone altra. Come si emette altra moneta? Emettendo titoli di debito pubblico.
Lo sputtanamento della Lira rispetto alle altre monete giovò alle aziende italiane che rinvigorite della ritrovata competitività verso l'estero ricominciando a crescere in modo notevole.
Comincia così la crescita esponenziale del debito pubblico.

Ogni volta che c'era necessità di riguadagnare competetività con l'export bastava svalutare la moneta per vendere in America, Francia e Germania.

Peccato che i grandi economisti non si fossero resi conto della gravità che lo sputtanamento della moneta e la crescita incontrollata del debito pubblico causasse.

Alla luce dei fatti sopra riportati si evince una cosa importante. L'economia italiana non è mai cresciuta senza aiuti statali. Il PIL crebbe nel dopoguerra grazie alla ricostruzione e nei decenni successivi grazie alla svalutazione della moneta. Il guadagni imprenditoriali di allora ci stanno affossando adesso. Politiche economiche volte al riguadagno competitivo nel medio-lungo termine ci avrebbero risparmiato parte dell'attuale disastrosa situazione.


Luca Borsetta, un italiano

mercoledì 22 luglio 2009

Qualcosa si muove

Non so dire se sia colpa o grazie alle nuove rivelazioni di Ciancimino Junior oppure i 17 anni dalla morte di Paolo Borsellino ma qualcosa si muove.
Le notizie su sequestri alle mafie sono quasi giornaliere. Oggi, per esempio, sono stati sequestrati beni appartenenti alla 'ndrangheta nella Capitale per 200 milioni di euro. Ciancimino continua a parlare di presunte e gravi commistioni tra mafia e politica, di tutto ciò ha a quanto pare le prove. Il presunto "papello" un librone che sancirebbe l'accordo tra mafia siciliana e Stato, è bloccato all'estero per problemi burocratici.

Forse, questo periodo di grave crisi economica sta portando ad affiorare sistemi incredibilmente vasti, sistemi di guadagni spropositati che, qualche anno addietro, complice il benessere diffuso, sarebbero stati visti con meno interesse dall'opinione pubblica.

Riina ha interrotto il silenzio omertoso che dura dal 1994 per parlare. Mai aveva commentato fatti, lui uno degli ultimi veri uomini d'onore. Poche parole ma, per qualcuno, pesanti come macigni. Il boss parla non tanto per accendere i riflettori su di se ma per ricordare, ricordare a chi sta fuori ed è ancora ricattabile che lui è tutto altro che finito. Lui conosce la verità delle cose. Tutta la politica si è rivoltata additando il mafioso e dicendo che sono tutte menzogne.
Lo stesso Capo dello Stato, che non aveva commentato l'increscioso fatto della cena con la corte costituzionale, si è affrettato a smentire e sbugiardare l'ex boss.
Lo stesso Manganelli, capo della Polizia, in un intervista a tgcom dice: "non me ne curo"

Qualcosa si muove, fatti strani, intercettazioni, pezzi di lettere, processi ad esponenti di spicco di partiti. Per meno, molto meno, in altri paesi sarebbero caduti governi, per meno, molto meno, una volta in Italia sarebbe stata crisi di governo. Invece no, restano li in perterrito col culo attaccato al cadreghino e ai loro privilegi di intoccabilità che la carica gli consente.

La loro fortuna sono i mezzi di informazione assoggettati; non una parola sulla lettera trovata, non una parola sul processo Dell'Utri, non una parola su fatti sconvenienti per i loro padroni.

E' tempo di Terza Repubblica, ci vuole qualcosa di grosso, un'altra "mani pulite".

AMSC: Municipalizzata di Gallarate

Interrompo i fatti di politica nazionale per parlare di alcuni accadimenti che coinvolgono la mia città, Gallarate. I mass-media locali sono decisamente meno assoggettati alla politica e, informazioni e fatti sono ampliamente descritti e narrati. Ci tengo comunque a voler dire la mia su quanto sta accadendo.

Peculato e concussione, queste le accuse che vedono coinvolto l'attuale Presidente dell'AMSC e dirigente locale di Gallarate del PdL Nino Caianiello.

L'accusa di concussione è scaturita nel 2005 quando venne iscritto nel registro degli indagati per una presunta tangente di 400.000 euro insieme all'architetto Milano. A quanto pare avrebbero richiesto tale somma per facilitare i lavori di costruzione di un centro commerciale di Gallarate.

L'accusa di peculato invece è nuova, talmente fresca che in una delle ultime interviste Caianiello dice di non aver ancora ricevuto l'avviso di garanzia.
E' stata formalizzata per aver utilizzato il telefono cellulare intestatogli dalla società AMSC per affari personali. Il danno, per la società e quindi per la cittadinanza, ammonterebbe a 5.000 euro. Tale contestazione di reato scaturisce da intercettazioni dei Carabinieri che stanno ancora indagando sul caso "Lolita".

A prescindere dal fatto che le indagini possano scagionarlo o meno, nessuno è colpevole fino a che non è stato condannato, credo che sia il caso di finirla. E' arrivato il momento di un rinnovo della classe dirigente in prima battuta del partito e in seconda battuta della AMSC. E' arrivato il momento di dare un segnale chiaro di cambiamento alla cittadinanza allontanandosi dall'idea di politica vecchio stile e vecchi mega-dirigenti riciclati in ogni comparto di imprese pubbliche.

Non capisco la necessità di riciclare Caianiello come Direttore Generale della municipalizzata locale. Siamo davvero così sicuri che, tra i cittadini di Gallarate, non esista nessuno con le competenze per ricoprire tale incarico? Siamo così sicuri che il sig. Caianiello sia davvero in grado di ricoprire un incarico di tale livello e importanza? Una cosa è essere Presidente di un CdA (che di fatto non decide niente senza l'assenso dei Consiglieri) ed un altra è essere la figura chiave operativa dell'azienda.

Luca Borsetta, un italiano

martedì 21 luglio 2009

Articolo "La mafia è Morta?"

Piccola soddisfazione personale. L'articolo di ieri è stato pubblicato sulla homepage di "Varesenews", famoso e seguitissimo quotidiano online della Provincia di Varese.



Luca Borsetta, un italiano

Le sedie che scricchiolano

Piccola premessa, scrivo queste cose a prescindere dalla mia fede politica, ritengo doveroso e necessario che chi ci rappresenta sia il più cristallino possibile. Fatti strani e misteriosi non dovrebbero fare parte della classe politica. Trattare notizie o fatti di cronaca (che si poggiano anche su sentenze della Magistratura) come spazzatura è il primo campanello d'allarme che dovrebbe farci capire che, i mass-media, non sono liberi.

Misteriosamente nei giorni scorsi è comparso un pezzo di una lettera indirizzata a Berlusconi da qualcuno (si suppone fosse Provenzano) che lo intimava a consegnargli una rete televisiva pena un evento delittuoso ad un componente della sua famiglia. Il fatto strano è che la lettera era stata sequestrata dai Carabinieri nel 2005 e che al momento del sequestro risultasse intera. Buscetta, cavalcando il sensazionalismo della notizia, ha espresso paura e preoccupazione dicendo che, prima del sequestro, la lettera, da lui gelosamente custodita, era intera.
A essere sinceri poco importa se sia la verità o meno, il fatto comunque grave è che IL boss di Cosa Nostra aveva un canale "privilegiato" per indirizzare corrispondenza all'attuale Presidente del Consiglio. La veridicità della lettera è confermata anche dallo stesso Berlusconi in un'intercettazione telefonica del giorno successivo al ricevimento della lettera dove parla con l'immobiliarista Della Valle dicendo che avrebbe mandato i figli in America per salvarli.

Ciò rafforza la tesi sempre più radicata del fatto che Dell'Ultri (sentenza in primo grado per concorso esterno in organizzazione di stampo mafioso) avesse rapporti privilegiati con Cosa Nostra ed avesse fatto assumere Mangano(condannato per mafia) come stalliere e faccendiere a Villa Certosa.

Altro filone che torna in auge, grazie all'Espresso, sono le famose registrazioni che la D'Addario diceva di aver fatto e consegnato alla Magistratura. Ebbene, ieri sono state pubblicate sia come testo (facilemente inventabile) che in formato audio. Si sente chiaramente Berlusconi dire ad una signorina (non so che voce abbia la D'Addario ma riconosco chiaramente quella di Berlusconi) di andare ad aspettarlo nel "letto di Putin". La linea di discredito usata dal Onorevole Avvocato Ghedini è priva di ogni logica, la voce che si sente, a prescindere dal fatto che fosse segretata dall'indagine della Magistratura è quella di Berlusconi e, a meno di incredibili macchinazioni da parte dell'Espresso, rappresentano in pieno la tesi secondo cui Silvio si intrattenesse con delle puttane durante le serate a Palazzo Grazioli.

Purtroppo, come sostenevo nell'articolo "La Politica del Fatti Personali" la politica è cambiata. Le crisi di governo si fanno fuori dal Parlamento su fatti che dovrebbero riguardare esclusivamente la sfera personale. C'è però da dire che chi ci rappresenta dovrebbe evitare il più possibile di comparire in situazioni spiacevoli (può fare quello che vuole con i dovuti accorgimenti) perchè le immagini che sono girate su El Pais gettano discridito sull'Italia intera.

Visto che il Lodo Alfano, almeno per ora, impedisce che le più alte cariche dello Stato possano essere incriminate per qualsiasi crimine gradirei che le Camere interpellassero il Presidente del Consiglio per avere delucidazioni sui fatti sopra descritti.
Credo che sia un atto dovuto e necessario per riavere fiducia nella persona che ci rappresenta nel Mondo.

Luca Borsetta, un italiano

EDITQui l'audio della conversazione. A voi la conclusione se si tratti di macchinazione o di verità.

lunedì 20 luglio 2009

La mafia è morta?


"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino

Relegato a qualche veloce notizia sui mass media ieri correvano 17 anni dal 19 luglio del 1992. Giorno in cui veniva ucciso uno dei più grandi magistrati italiani. In modo barbaro, truce ed infame venivano uccisi con un attentato dinamitardo mentre si recavano a trovare la madre Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta.
Paolo Borsellino sapeva benissimo, sopratutto dopo la morte di Giovanni Falcone, che era ormai questione di tempo. Le istituzioni anzichè cercare di proteggerlo, lo hanno messo nel mirino della mafia facendolo diventare Superprocuratore.

Giusto ieri sera sentivo su youtube una delle sue ultime interviste nella quale ricordava una frase dettagli da Antonino Cassarà (anche egli ucciso dalla mafia il 6 agosto 1985) "Ricordiamoci tutti che siamo dei cadaveri che camminano". Così è stato, poco tempo dopo è stato ucciso.

Questo breve articolo è dedicato a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Antonio Cassarà e tutti gli eroi che hanno dedicato la loro vita a combattere il non-stato, a cercare di fermare i fenomeni di abusivismo di potere e a scontrasi contro buracratismi ed apparatismi dei poteri mafiosi nettamente superiori alle loro forze. Nonostante questo, nonostante le minacce di morte, il discredito gettatogli addosso dalla politica di allora e dai loro stessi capi e presunti amici sono riusciti ad aprire un varco nell'omertà mafiosa. Sono stati uccisi perchè pericolosi, sono stati uccisi perchè stavano facendo qualcosa che a loro non andava. Non doveva accadere, lo Stato avrebbe dovuto difendere gli uomini chiave della lotta all'illecito.

Il titolo dell'articolo è una domanda provocatoria ma che di fatto mi gira nella testa da parecchio tempo. Dov'è finita la mafia? Se dovessimo osservare il fenomeno dal punto di vista dinamitardo e di attentati verso lo Stato e le sue figure chiave potremmo dire che le mafie in Italia non esistono più e che si siano estinte come i dinosauri e il comunismo.

C'è però da dire che ogni settimana si hanno notizie a proposito di arresti di mafiosi, camorristi e qualche appartenente alla ndrangheta. Spesso e volentieri si sentono notizie di maxi sequestri di droga, soldi e armi.
Bisogna inoltre sapere che il non-stato, lo stato dentro lo stato, le mafie italiane, hanno un giro di fatturato di centinaia di miliardi di euro. Si stima che la sola ndrangheta abbia un fatturato pari al PIL di Estonia e Slovenia sommati.
Alla luce dei fatti sopra riportati la conclusione semplice e realistica è che le mafie si siano fatte furbe, si siano istituzionalizzate. La mentalità è cambiata; è più comodo lavorare sotto e fingere di non esistere.

Seconda domanda provocatoria è la seguente. Ma se durante gli anni '80 e '90 (prima dello scandalo di Mani Pulite) l'Italia girava a bustarelle e tangenti è possibile che qualche favore sia stato fatto a qualche mafioso? Una società criminale che fattura 130 miliardi (sommando tutte le mafie italiane) ha un certo potere. La capacità di soggiogare le masse per una tale organizzazione è indubbia e fuori discussione. Potrebbe essere allora che qualche prestanome sia stato eletto nei poteri dello Stato per curare gli interessi di una azienda da 9 punti di PIL?

Domande e dubbi che per ora non hanno risposta. In un futuro i libri di storia parleranno di questo periodo e mi chiedo quale sarà la "trama" di questi 2 secoli di storia italiana. Mi chiedo come verrà ricordata l'Italia degli anni di piombo, l'italia delle stragi e il periodo successivo dove "la mafia non esisteva più". Come è stato detto da qualcun altro ai posteri l'ardua sentenza.

Vi lascio con due video presi da youtube da guardare ed ascoltare con attenzione. Nel primo un giovane Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia ed attuale Senatore dell'Udc condannato per favoreggiamento alla mafia, da contro al pool antimafia (notare l'espressione di Giovanni Falcone) durante una puntata del "Maurizio Costanzo Show". Nel secondo invece una delle ultime interviste a Paolo Borsellino nella quale cita il virgolettato poco sopra di Antonino Cassarà.





Luca Borsetta, un italiano

EDIT: osservando le foto storiche di eroi immolati alla causa, assassinati dalle mafie mi prende una certa nostalgia.

In particolare in una foto di Antonino (Ninni) Cassarà si vede dietro di lui un vecchio telefono pubblico degli anni '70-'80 e mi prende una strana sensazione di rammarico; non rammarico per quegli anni che ho vissuto marginalmente ma rammarico per il diritto che bande criminali, mafiosi, infami si sono presi ponendo fine alla vita di persone che sarebbero tra noi ancora adesso.
Immagini cristallizzate dal tempo, grandi personaggi sugellati e bloccati in un passato lontano, scomparsi prematuramente non per cause naturali. La mafia ha commesso non solo un crimine verso le vittime, i familiari e lo Stato ma anche verso di noi che avremmo avuto tutto il diritto di vedere crescere ed invecchiare questi grandi personaggi.

giovedì 16 luglio 2009

Scudo Fiscale

Devo ammetterlo ero partito prevenuto verso quello che di fatto è l'ennesima sanatoria.
In realtà, analizzando la questione a tutto tondo le cose cambiano.
La critica che mi sento di muovere è forse l'obolo del 5% che poteva sicuramente essere innalzato di qualche punto. Presumibilmente però la scelta di tale percentuale non è scaturita dal caso ma dal rapporto capitali/ricavo di stato.
Una percentuale troppo alta avrebbe disincentivato il ritorno dei fondi.

Si stima che il gettito di tale manovra sarà di 5 miliardi di euro, cifra sicuramente ridicola raffrontata ai costi di operatività dello Stato italiano. C'è però da dire che, una volta rientrati in Italia, tali somme di denaro confluiranno a reddito e su questi si pagheranno le tasse decisamente superiori rispetto al 5% iniziale.

L'indotto da tale manovra, se il rientro di capitali seguirà l'andamento della precedente sanatoria, sarà importante per gli anni a venire. Il problema dei fondi neri all'estero è complesso e difficile ma è da risolvere. Si stima che vi siano fondi non dichiarati nei paradisi fiscali per 500 miliardi di euro. Il pugno duro e la tolleranza zero non servono; servono piuttosto manovre come questa che, previo il pagamento di un balzello fanno tornare parte di questi fondi in Italia.

Luca Borsetta, un italiano

mercoledì 15 luglio 2009

Veltroni: "Craxi un innovatore"


Giornata ricca di spunti quella odierna; leggendo il Corriere della Sera mi è caduto l'occhio su una notizia: Veltroni su Craxi "Innovò più di Berlinguer"
Per farla breve Veltroni lecca il sedere della figlia di Craxi dicendo che il padre è stato un grandissimo statita ed innovatore.

Da qualche anno a questa parte noto una lenta ma costante ricerca di tutte le compagini politiche che facevano parte della Prima Repubblica alla riabilitazione di Bettino Craxi, ottimo esempio dello schifo della politica anni '80 e ottimo esempio di persona onesta e corretta che, per non finire in galera, è scappata in Tunisia.

E' bene ribilanciare le cose e ricordare scene come il "lancio delle monetine";
E' bene ricordare le ammissioni dell'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi sulla normalità di ricevere finanziamenti in nero. Durante un colloquio al Parlamento (che purtroppo non riesco a ritrovare su youtube) ammetteva candidamente che tutti i partiti politici ricevono donazioni in nero e che la cosa è consolidata e normale.
E' bene ricordare che lo "statista" è stato condannato con sentenza passata in giudicato a 5 anni e 6 mesi per il processo ENI-SAI e a 4 anni e 6 mesi per mazzette durante la costruzione della metropolitana milanese.
E' bene ricordate che durante il suo governo mai come allora il debito pubblico crebbe grazie alle spese ipergonfiate per le grandi opere; spese nelle quali si nascondevano mazzette miliardarie.

Davvero credete che il popolo sia di memoria così corta? Davvero credete che la gente dimentichi? Per cortesia, almeno aspettate qualche generazione per farci credere che la merda è diventata oro.

Walter Veltroni, vergognati.

Voltagabbana sa ancora parlare!

Clemente Mastella, il voltagabbana per antonomasia, il cuneo che ha permesso a Berlusconi di aprire un varco e far cadere il governo Prodi grazie a non meglio definiti inciuci tra politica e affari privati alza nuovamente la testa. Si ridesta la tanto proverbiale aurea di intoccabilità che lo contraddistingue, la faccia da amicone e da volemose bbbene.

Se qualcuno se lo fosse perso ricordo che Clementone è eurodeputato del PdL. La cosa grave è che nonostante quanto ha fatto ha preso 136.000 preferenze; 136.000 italiani gli hanno dato fiducia nonostante tutto; chi è causa del suo male pianga se stesso.

Notizia di oggi su Repubblica è che il nostro Europarlamentare si lamenta. Il suo lamentarsi scaturisce dalla diaria troppo bassa che è stata equiparata per tutti gli stati membri; 250 euro a suo avviso sono pochi. Probabilmente non potrà più permettersi sontuosi alberghi e luculiani banchetti da mille euro a notte. Probabilmente l'italico speculatore avrebbe preferito i guadagni da Parlamentare italiano.

Personaggi come lui meriterebbero di restare fuori definitivamente dalla politica invece, parlano e si permettono di giudicare. Sono i Mastella della situazione che gettano discredito sull'Italia.
DIMISSIONI SUBITO, FUORI MASTELLA DAL PDL.

martedì 14 luglio 2009

Zopa, il social lending azzoppato

Zopa società inglese leader nel microprestito è stata eliminata dagli itermediari finanziari italiani perdendo di fatto l'abilitazione a concedere credito. La causa scatenante è il fatto che, i soldi, in attesa di essere prestati venivano depositati su conti della società.

Funziona così; chi ha denaro concede questi soldi alla società che a sua volta li presta garantendo un interesse sicuramente superiore a quello bancario e chi riceve il prestito paga interessi inferiori a quelli bancari o di intermediari creditizi. Non solo, i soldi vengono restituiti poco per volta, ogni mese con gli interessi.

Il progetto è decisamente interessante, forse troppo e sono convinto che Banca d'Italia abbia subito pressioni dai suoi azionisti per far fuori questa scomoda realtà di social lending. Le lobby bancarie si sono spaventate per 5 milioni di euro? O forse ciò che ha fatto paura è l'idea vincente?

Invece quelli che dicono di concedere prestiti fino a 90 anni meritano di rimanere aperti e di portare con dignità l'iscrizione a intermediari creditizi! Basta fare una ricerca su internet, o guardarsi in giro durante le lunghe code in auto per rendersi conto di cosa c'è in giro.

Non posso fare altro che esprimere la massima solidarietà e la speranza di un ritorno alla piena funzionalità al progetto Zopa.

Luca Borsetta, un italiano

Debito su e PIL giù

I dati sono dati, numeri forniti dal Ministero dell'Economia che dimostrano la gravità degli eventi che stanno coinvolgendo il nostro Paese.
Il debito pubblico aumenta come non mai (forse era peggio ai tempi del PSI ma non ne sono troppo sicuro). La previsione per la fine dell'anno è che il debito pubblico raggiunga il 115,4% del pil. Il pil invece cade a picco. In 6 mesi il 5,2% è sparito, sono stati bruciati miliardi di euro, spariti, inglobati nella "crisi".
La situazione, ad un occhio esterno, parte tutto meno che tranquilla e sotto controllo come ci vogliono far apparire tg1, tg4 e tg5. La ripresa del 2010 è una mera utopia perchè niente è stato fatto per risolvere i problemi che hanno causato la crisi.

L'infiltrazione della finanza di carta, la finanza borsistica, la finanza creativa nell'economia reale. Questa c'era prima, c'è adesso e ci sarà nel 2010; il sistema è troppo radicato per essere rivisitato.

I furbetti sono rimasti e resteranno anche dopo; chi ci ha rimesso sono gli imprenditori seri che si sono visti negare affidamenti dalle banche e i loro dipendenti.

Il petrolio che è il principale bene di speculazione, è e sarà ancora considerato tale ed il suo valore continua e continuerà a subire le oscillazioni che gli speculatori decideranno.

La malafinanza americana è più viva che mai, ci siamo levati un Madhoff ma il sistema americano ne è pieno.

Il credito al consumo continua ad essere pesantemente insediato all'interno delle nostre vite; fioccano come funghi uffici di broker finanziari che promettono soldi a chiunque. A Novara ho visto la pubblicità di una finanziaria che concede credito fino a 90 anni di età. Ovviamente si paga l'istruzione pratica e non vi è garanzia di concessione del credito.

La situazione, per quanto ci venga spacciata in diritura di miglioramento, non lo è affatto. "Timida ripresa" nel 2010 non è un dato buono. La crisi va meno peggio di prima non vuole dire che sia finita. Anzi, con settembre e le cassa integrazione finite vedremo cosa succederà.

Fino a che permetteremo che speculazioni borsistiche possano influire sull'economia reale, fino a che i furbetti si crederanno tali e fino a che metteremo gomme americane al posto di riparare le perdite la situazione non potrà migliorare. Dovremo cambiare mentalità e iniziare a pensare a "crisi" con scadenze sempre più vicine fino al collasso dell'attuale sistema economico.

Luca Borsetta, un italiano

lunedì 13 luglio 2009

Back to 1987

E così, nascosto dal G8 e sommerso dal ddl sviluppo i risultati del referendum del 1987 sono stati cancellati in attesa, è scritto, di una serie di norme che possano regolamentare il nucleare civile.
L'Italia torna al nucleare. Io, sono contrario, non tanto per il rischio di esplosioni, che è davvero ridicolo,(ricordo anche che sul confine francese abbiamo 2 centrali quindi in caso di esplosione cambierebbe poco) ma per una serie di fatti che vado ad enunciare.

TRENO PERSO:
Purtroppo l'Italia, grazie anche alla strumentalizzazione del referendum dell'87, è rimasta indietro; l'80% dell'energia è acquistata dall'estero e del restante 20% un altro 80% è fatto da fonti non rinnovabili quali carbone, petrolio e gas. Bella la pubblicità di ENEL che inneggia all'energia pulita!
Di quell'80% acquistato gran parte è ovviamente prodotta dal nucleare. I costi di una nuova implementazione sarebbero talmente alti da rendere la cosa praticamente inammortizzabile. Ricordo (così come descritto da Report) che tutte le centrali spente nel 1987 sono ancora in piedi e, lo smaltimento di queste è operazione complicatissima e costossissima. Ricordo inoltre che dal 1987 ad oggi paghiamo centinaia di tecnici che vegliano sui vecchi reattori.
Inoltre, con la produzione di nuove centrali (si parla di 10) non raggiungeremmo comunque l'indipendenza energetica e che, in ogni caso, dipenderemmo da altri stati per approvigionarci di combustibile. Questo a meno che, non decideremo di costruire anche centrali di produzione di combustibile con tutti i costi che ne conseguirebbero. L'indipendenza energetica sarebbe solo un illusione.
Tradotto, costruiamo le centrali (che comunque non ammortizziamo) compriamo il combustibile dall'estero e in ogni caso abbiamo prodotto solo il 25% del fabbisogno.

UTILITA'?

Vorrei poi capire l'utilità di essere indipendenti energicamente, sulla falsa riga dovremmo essere indipendenti anche con il petrolio, con il gas, con le arance (che compriamo in Israele nostante siamo i più grandi produttori del Mediterraneo) e con qualsiasi altro prodotto, praticamente dovremmo avere tutto in casa e abbandonare gli scambi internazionali. Se va bene per le arance va bene anche per l'energia, dico io!

SCORIE RADIOATTIVE
L'energia nucleare è PULITA E SICURA. Si, ma bisogna fare i conti con le scorie, problema annoso che qualsiasi Stato "nucleare" ha. Dove le metto? Sotto terra? In grotte nascoste? In depositi di stoccaggio? Se domattina qualcuno venisse nella vostra città e vi dicesse che verrà costruito un deposito di stoccaggio delle scorie, cosa direste? Ricordate le manifestazioni e i picchetti per il traforo della TAV? Ricordate le manifestazioni per l'ampliamento della base USA di Vicenza?


L'energia nucleare è senza dubbio una fonte di energia immensa e più pulita di tante altre ma non è LA soluzione. Bisogna puntare su fonti rinnovabili, bisogna credere nello scambio energetico fra i Paesi. Ormai l'Italia è fuori ed è bene che ci resti. La ri-corsa al nucleare è solo l'ennesimo tentativo di panacea volto ad arricchire i cugini d'oltralpe che ci costruiranno le centrali grazie al loro collaudato know-how.
E' per le ragioni sopra enunciate che sono contrario al nucleare civile in Italia.
Per tutti i chiarimenti del caso vi rimando al sito di Report dal quale potete vedere in streaming la puntata dedicata al nucleare.

Luca Borsetta, un italiano

...e Grillo entrò in politica

Il piano era prevedibile, prima le class action poi le "liste civiche a 5 stelle" poi i "messaggi politici" poi la lettera alla Serracchiani ed infine l'appoggio ai candidati dell' IdV.
E' notizia di oggi, ribattuta da ogni giornale, la candidatura di Grillo alle primarie del PD
Scossone politico, me li vedo, Fassino, Veltroni, D'Alema, Rutelli tremanti come pulcini. D'Alema che sbraita urlando maledicendo l'idea delle primarie "Io ve lo avevo detto che dovevamo toglierle queste primarie! Questo ci si fotte!".

Ammesso e non concesso che sia la solita boutade del comico genovese, le probabilità di vittoria sono alte. E' notizia conclamata che la raccolta firme lanciata per il referendum "Parlamento Pulito" abbia riscosso un grande successo raccogliendo 350.000 firme e obbligando la Corte Costituzionale ad ascoltarlo in una audizione pubblica.

Io, dal canto mio, rido; ma rido di gusto. Si sa, il populismo di Lega e il giustizialismo di IdV pagano. Questo Grillo lo sa. E' stato il primo e più grande populista e giustizialista, ha sempre detto al popolo ciò che il popolo voleva sentirsi dire; fa nulla se poi, grazie ai suoi spettacoli guadagna 3 volte lo stipendio di un politico e fa nulla se il 90% delle sue azioni cadono nel nulla.

Resto in trepidante attesa di queste primarie. Chissà che la politica in Italia possa stravolgersi completamente, così come è già accaduto nel 1994.

Se tutto si confermerà come penso D'Alema sarà fuori ed in futuro avremo un comico contro un imprenditore. Fantastico!

Luca Borsetta, un italiano

EDIT: il mio entusiasmo si è smorzato approfondendo nella lettura delle notizie; per concorrere alla segreteria del partito occorre essere tesserati e sicuramente la tessera a Grillo non la daranno.
Mi ricordo tempo addietro, del reportage a "Striscia la Notizia" dove centinaia di persone avevano ricevuto senza aver fatto richiesta tessere del PD. Ora invece pare dato fondamentale l'essere iscritti al partito. Per quello che vale...

venerdì 10 luglio 2009

Perchè la Rai dipende dalla politica?

La RAI (reti audiovisive italiane) ha un consiglio di amministrazione. In tale consiglio (che puntualmente viene sfasciato con ogni nuovo governo) sono presenti personaggi di una o dell'altra fazione politica; ufficialmente per evitare che l'informazione possa diventare troppo di parte.

Come si costituisce il CdA della RAI?
2 Consiglieri vengono indicati dal Ministero dell'Economia di cui uno sarà il Presidente del CdA
7 Consiglieri vengono indicati dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza

Cosa vuole dire tutto ciò?Vuol dire che a seconda del partito di governo ci sarà un CdA che caldeggerà una linea editoriale clemente e flessibile verso il datore di lavoro e intollerante verso l'opposizione.
Infatti così è, al termine dell'insediamento del CdA avvengono cambi nelle direzioni di reti e telegiornali. Ciò implica una linea giornalistica favorevole al Governo. Ciò implica che, se il giornalista o il direttore mostra immagini o enuncia notizie non affini al governo può perdere il posto di lavoro in quanto, per la proprietà transitiva, dipendente del partito in carica.

Tutto ciò non solo è scandaloso ma impedisce anche l'obiettività delle fonti di informazione.
Da cittadino e sovvenzionatore di tale servizio PRETENDO obiettività. Personaggi come Minzolini e Mazza dovrebbero lavorare su rete 4 fianco a fianco con Emilio Fede.

Luca Borsetta, un italiano

False Notizie, perchè...

False Notizie nasce dalla mancanza di obiettività di media e giornali italiani.

Visto che mi piace leggere e sentire tutte le campane ho spesso notato che, a secondo della corrente politica della fonte di informazione, le notizie cambiano dando ragione a questo o quello schieramento, omettendo o aggiungedo parti di frasi, estromettendo discorsi da contesti.

Tutto questo è grave perchè veicola le masse verso ciò che l'editore o il finanziatore ha deciso.

E' per questa ragione che ho creato questo blog; così come ho dimostrato, qualora ve ne sia l'opportunità, bastono questo o quello schieramento indipendemente dalla mia fede politica.

Non accetto e non riesco ad accettare chi è contro a qualcuno a prescindere. Atteggiamenti arroganti, nomignoli ed offese gratuite e non dimostrate non fanno parte della linea editoriale di questo blog.

Libertà di espressione, è per questo che il blog è nato. Garantisco che la censura sarà verso le sole offese personali e gratuite e non verso opinioni anche agli antipodi rispetto alle mie.

Gli scritti di questo blog sono mie opinioni personali e in quanto tali potrebbero differire dalla realtà oggettiva delle cose. Sono aperto a dibattiti costruttivi e scambi di opinione.


FAVOREVOLE E CONTRARIO


Questi sono i punti saldi dai quali non mi discosterò

Sono a favore di:
- ddl sicurezza
- ddl sviluppo (ad esclusione del nucleare)
- liberalizzazioni
- G20
- giustizialismo e politica pulita

Sono contrario a:
- lodo Alfano
- riapertura delle centrali nucleari
- ddl intercettazioni
- G8
- leggi leggine e leggette sul bavaglio a internet tra cui il diritto all'oblio.

Luca Borsetta, un italiano

Il G8 dell'Unità

Si sa, un immagine vale più di mille parole. Conosco benissimo la linea editoriale de L'Unità ma ogni tanto riesco ancora a sorprendermi di come, con 3 scatti in sequenza estrapolati da tutto il contesto, vogliano farci vedere il rapporto tra Obama e Berlusconi; sull'edizione di ieri, tronava in prima pagina questa immagine:



A prescindere dai rapporti veri o presunti, dal fatto che si debba fare buon viso a cattiva sorte è però sbagliato giocare in questo modo sulle immagini.
Ecco, riequilibriamo le cose...

Da poliscor.blogspot.com:


da Corriere.it




Obiettività, abbiamo bisogno di fonti di informazioni obiettive che ci mostrino le notizie a prescindere dalla fede politica; è così difficile?

Luca Borsetta, un italiano

giovedì 9 luglio 2009

A cosa serve il G8?

Da ingnorante in materia mi faccio una domanda. Mi chiedo quali siano le funzioni del G8 e a che cosa serva l'incontro di questi giorni. Fino ad ora vedo 8 persone che ridono, scherzano e mangiano. Ogni tanto notizie frammentarie di decisioni sul clima e sulla Crisi.
Gli intenti ci sono tutti ma era davvero necessario ritrovarsi e concentrare in un unico luogo 8 Capi di Stato? Tutte queste decisioni, anche per garantire la sicurezza, non potevano essere fatte in conference call?
Si, lo so, dal vivo è meglio ma, proprio perchè siamo in un periodo di crisi era proprio necessario mobilitare tutto questo entrourages di gente? Di tutte le foto pubblicate dell'evento noto solo gente che ride, che scherza e che si da la mano.

Sentivo poco fa su radio 24 un intervista ad un esperto di politica internazionale (di cui non ricordo il nome) che ammetteva che il G8 è inutile; lo spazio di manovra di queste 8 nazioni è ridicolo raffrontato al fatto che Cina India e Brasile sono escluse. Il G8 continuava poi, è solo un ricordo, una vecchia concezione dei paesi imperialisti ricchi e potenti. Peccato però che ora le cose siano cambiate e, Paesi come quelli sopra citati sono i veri fautori del PIL mondiale. La Cina da sola ha in custodia 2000 miliardi di dollari ed è la più grande creditrice degli USA.

Viene allora da chiedersi, quale sia lo scopo.Far fare visite guidate nel "parco divertimenti Abruzzo"? Fare assaggiare tipici piatti e squisitezze della cucina italica alle first ladies?

Ma per cortesia, le cose devono cambiare; l'imperialismo è finito, il G8 è morto e sepolto nella mancanza di autonomia dei paesi che ve ne fanno parte.

EDIT: mi ero perso una notizia. Anche George Clooney a spasso tra le rovine con Veltroni (chi?)! Manco fossimo a Pompei! Che bello, ora manca solo Morgan Freeman!

mercoledì 8 luglio 2009

L'Italietta folkloristica

In questi giorni tutti i massimi organi di informazione sono occupati dal G8; a questo proposito mi sento in obbligo di approfondire un fatto.

Stamattina ero sintonizzato su radio1 e, in un interessante dibattito, si parlava dell'articolo del Guardian e di come la figura dell'Italia risultasse completamente screditata agli occhi dei giornali e istituzioni estere. La figura dell'italiano esce completamente perdente e screditata; l'italiano è buono a fare l'amicone, l'italiano è buono a mangiare e a fare caciara, l'Italia del folklore, l'Italia di Pulcinella.
Ricorda niente? "italiano, spaghetti, pizza, mafia e mandolino".

Da italiano e fiero di esserlo non posso far altro che sentirmi rammaricato e dispiaciuto di come il mio paese e i miei concittadini escano devastati da un opinione parziale e superficiale di chi non conosce assolutamente la cultura e il know how italici; l'Italia è il paese che, per quanto se ne dica, ha sofferto meno di altri (America compresa) la crisi grazie alla sua costellazione di micro aziende che concorrono a formare in modo sostanziale il PIL spalmando il rischio di grossi fallimenti, tracolli ed elevate perdite di occupazione.

Al posto dell'Italia all'interno del G8 si paventava l'entrata della Spagna. Ora, prima di tutto vorrei sapere COME sia possibile escludere un paese dal G8 visto che, per quando abbia cercato non ho trovato spiegazioni in tal senso. La Spagna, è bene che si sappia per dovere di informazione è un paese pesantemente schiacciato da una politica economica basata sulle speculazioni immobiliari, ogni spagnolo è indebitato mediamente pro-capite per l'80% e le banche sono fortemente in crisi proprio per l'inesistenza di un sistema industriale serio. Non per niente il G8 è l'unione dei paesi più INDUSTRIALIZZATI del mondo.

Discredito, ecco di cosa stiamo parlando, discredito per un paese che esce meno peggio degli altri dalla crisi, discredito per il paese della FIAT che compra Chrysler, discredito per il paese che non ha dovuto nazionalizzare le banche.

Gradirei che le fonti di tanta speculazione siano espresse e dimostrate; lanciare il sasso e nascondere la mano non è corretto. Se qualcuno ha deciso di scrivere un simile articolo e, da come sembra, niente di tutto ciò è realistico, quel qualcuno deve pagare le conseguenze.

Chi sta cercando di screditare la nostra Italia? Chi ha interesse a lasciarci senza un governo in questo periodo? Chi ha interesse a far perdere valore al nostro paese?

Un ex Presidente della Repubblica ha formulato una domanda, un ennessima picconata dopo tanto silenzio. "Se tutto ciò fosse opera dai servizi segreti deviati?" Per dovere di cronaca qual qualcuno è Francesco Cossiga.

Luca Borsetta, un italiano

EDIT: come volevasi dimostrare ciò che i giornali corrotti dalla fame di tiratura (times e guardian) scrivevano ieri si è dimostrato assolutamente privo di ogni fondamento. Obama si complimenta personalmente con Berlusconi per l'accoglienza e la preparazione sia logistica che di agenda del vertice e smentisce in modo assoluto l'allontamento dell'Italia dal G8. Resta solo ora da capire, e sarebbe doveroso, chi ha dato informazioni assolutamente false e tendeziose e perchè i due "grandi giornali" non hanno verificato le fonti. Che schifo...
fonte: Corriere della Sera e persino la antiberlusconiana Repubblica

martedì 7 luglio 2009

Speculazioni Giornalistiche

La notizia del Guardian, subito ripresa da Corriere della Sera e da Repubblica ma NON da tgcom è che l'Italia, per via della attuale situazione e per la dimostrazione di incapacità alla gestione del G8 presto sarà declassata ed uscirà dalla elite degli 8 Stati più potenti del mondo. Al suo posto la Spagna, quella Spagna dove c'è il 20% di disoccupazione, quella Spagna che si regge su un pil farlocco di finanza creativa. Contenti loro...

Ora, ammesso e non concesso che la cosa sia vera, io ci vedo qualcosa di ben più grave;
sul mio blog ho ironicamente messo un'immagine che si aggiorna in modo automatico dal sito del Corriere che riprende i dati del ftse mib; da quando la notizia è apparsa il titolo ha iniziato a perdere in modo vistoso fino ad arrivare a -1,28% in controtendenza rispetto ai dati degli altri giorni. Ora, io non sono un economista affermato o grande pensatore economico ma, il fatto non è strano? Non è strano che, una buttata di un giornale possa far bruciare denaro? Sui siti di finanza non vi è menzione al fatto dicendo che la perdita odierna è derivata dall'apertura della borsa americana in forte calo.

Sapete come mi sono accorto che stava succedendo qualcosa di strano? Aggiornando il blog ho visto la caduta in picchiata dell'indice e mi sono detto: "qua sta succedendo qualcosa", spostatomi sul sito del Corriere ecco apparire il titolone Guardian: «Italia presto fuori dai G8»

Ora premettendo che questa potrebbe essere l'elucubrazione di un folle, mettendo tutte le mani avanti possibile ritengo che i due fattori siano in qualche modo correlati. Se così fosse, ma aimeh, non ci è dato saperlo, trovo scandaloso che una buttata giornalistica possa influenzare l'economia di un paese.

Mettiamo caso che qualcuno oltreoceano decidesse di investire su un titolo italiano, io al suo posto, così come suppongo qualsiasi broker controllo le ultime notizie per vedere la situazione economica della società e più macroanaliticamente la situazione del Paese. Vado casualmente su un giornale online per verificare le ultime notizie e scopro un mega articolone del Guardian che dice, sintetizzando, che gli italiani sono tutti dei banfoni, sono degli incapaci al comando e presto perderanno il diritto di essere tra i grandi 8. Ovvio che, nel dubbio, preferisco aspettare o investire in altro.

Allora mi chiedo, è giusto tutto ciò? E' giusto che uno Stato sia in balia di un giornale che, magari spronato da qualcuno, fa buttate giornalistiche di un grandissimo peso per l'economia di un paese?

Luca Borsetta, un italiano

Bari e il Partito Democratico

Noto con stupore che il filone di Bari si è esaurito, complice il terribile incidente di Viareggio e la morte di Jacko, ne su Repubblica ne sul Corriere della Sera si trovano spunti e indiscrezioni sulla vicenda.
Non so come mi era sfuggito un articolo pubblicato su Libero che parla di uno strano filone che parrebbe coinvolgere i vertici locali del Partito Democratico di Bari e qualcuno dei vertici nazionali. Grazie al blog www.camelotdestraideale.it ne vengo a conoscienza.
Non approfondisco il fatto rimando solo alla discussione apparsa sul blog sopramenzionato:
L’inchiesta di Bari fa tremare il Pd (prostitute, tangenti e appalti truccati). Ma la stampa nazionale, a cominciare da la Repubblica, tace. Perché?

Mi rammarico solo di come, ancora una volta, sia avvenuta una strumentalizzazione delle notizie da parte di chi dovrebbe dare informazione. Appena l'indagine è uscita dalle linee dello "psico-nano" (così come lo definirebbe Grillo) la notizia, che occupava le prime pagine dei giornali sopra menzionati è piano piano stata glissata e sopperita.

Luca Borsetta, un italiano

(nella foto Gianpaolo Tarantini)

La Chiesa si dest(R)a

Tutti attendevano una risposta ufficiale della chiesa a proposito dei fatti giudicati "gossip" dall'informazione televisiva e dalla politica. Tutti attendevano con impazienza che qualcuno, ufficialmente, dicesse qualcosa.

Finalmente ieri il segretario della cei Mons. Mariano Crociata ha interrotto il silenzio. Ovviamente niente nomi o cognomi, solo un accenno al libertinaggio e alla condanna di tale gesto.

Finalmente! Chissà quanti e quali conflitti interni hanno fatto si che si arrivasse ad una così difficile e pesante conclusione! Chissà quanti e quali litigi per arrivare a condannare un atto già di per se condannato dai 10 comandamenti "non commettere adulterio" "non commettere atti impuri"

Me li vedo, li riuniti, tutti insieme appassionatamente, a cercare le parole giuste che solo un profondo conoscitore della lingua italiana può trovare per non screditare nessuno e rimanere con il piede in 2 scarpe.

Noto purtroppo una cosa: la Chiesa, così come qualsiasi altro soggetto in Italia è politicizzata. Gli interessi in gioco, i regali sotto forma di donazioni, la benevolenza o meno verso questo o quello schieramento garantiscono più potere; se la Chiesa vuole tornare indipendente deve abbandorare tutto questo altarino e deve mantenere l'obiettività rispettando i suoi dogmi.

Se l'adulterio è Comandamento e io uomo comune devo rispettarlo pretendo che anche l'uomo più importante della terra debba fare altrettanto; nella qual si voglia ipotesi che una persona non lo rispetti pretendo che la Chiesa, se chiamata ad un opinione, risponda in modo obiettivo.

Concludo con una domanda, sicuramente polemica, ma si sa, io sono così. Sarà mica anche per questo che la Chiesa perde seguaci e nuove vocazioni in maniera esponenziale?

Luca Borsetta, un italiano

lunedì 6 luglio 2009

PD: il fallimento delle primarie

Da "Il Corriere della Sera"
Lo statuto del Pd va cambiato, le primarie per eleggere il segretario non vanno bene perché attribuiscono ai cittadini «il potere di demolire il partito o comunque di invaderlo, di occuparlo», ha detto ancora D’Alema. «Cambieremo lo statuto dopo il congresso. Le primarie le farei per decidere le liste per il Parlamento, se non ci sono le preferenze. Ma perché fare le primarie per il segretario del Pd? Votino gli iscritti per eleggere il segretario del partito».

L'esempio di libertà tanto decantato dal "nuovo" Partito Democratico è destinato a fallire, D'Alema è contratio alle Primarie, contrario perchè mai potrebbe tornare a governare, mai il popolo gli potrebbe dare fiducia e questo lo sa, lo sa talmente bene che riferisce di non voler più continuare a dare la libertà al popolo, non vuole più permettere che sia la gente, la sua gente, a decidere su chi avrà il diritto di essere segretario di partito, colui che potrebbe diventare il nuovo Premier.
Motiva il fatto dicendo che troppa libertà fa bagarre e la bagarre porta all'incapacità di governo del partito.

Troppa Democrazia impedisce che la Democrazia possa avere effetto?
No caro Massimino, troppa libertà dimostra che il popolo è stanco delle solite facce, dimostra che ne ha piene le scatole dei soliti ex democristiani, ex prima repubblica ex tutto. Troppa libertà dimostra che la gente ha voglia di cambiamento ed è di questo che avete paura!

Caduto lo scoglio delle primarie D'Alema sarà sempre più vicino alla nuova nomina a segretario di partito, sempre più vicino a tornare Primo Ministro; allora mi chiedo, che differenza ci sarà dal lontano 1994?
Qual'è la novità in questo Partito Democratico?

Se il bipolarismo italiano pensato dai grandi strateghi della politica è D'Alema vs Berlusconi beh... sono contrario al bipolarismo!

Come sostenevo nell'articolo "PD: La grande possibilità bruciata" il cerchio inesorabilmente e lentamente si chiude, Massimino esce finalmente dall'ombra dove era stato relegato per i suoi "crimini di governo". Grazie Democrazia!

Luca Borsetta, un italiano


fonte: Corriere della Sera

sabato 4 luglio 2009

La guerra di Corea

Si, avete capito bene, presto o tardi ci sarà, gli americani ci diranno che per garantire la sicurezza mondiale dovranno rovesciare il regime nord-coreano con un attacco militare. Non ci credete? Ricordo che per molto meno hanno rovesciato l'Iraq ammazzando il loro ex amico di sempre Saddam Hussein; anzi, perchè l'America ha attaccato l'iraq? Ah per le armi di distruzione di massa? Trovate? No.
Ricordo che senza avere in mano delle vere e proprie prove hanno attaccato l'Afganistan spianando città e montagne pur di cercare un presunto attentatore chiamato Osama Bin Laden. Non è questo il momento di trovare le millemila cose che non tornano nell'attentato alle torri gemelle e mi fermo qui.

La Corea è divisa in due Stati, Corea del Sud, una fiorente economia repubblicana e corea del Nord uno stato governato da un regime socialista filo stalinista con il passaggio del potere di dinastia in dinastia. Ovviamente la guerra ci verrà venduta come esportazione di Democrazia. La verità che tutti sappiamo ma non vogliamo accettare è che le guerre fanno guadagnare, fanno guadagnare in modo incredibile le aziende dell'indotto e riattivano le economie stagnanti.

Quando avverrà? Beh dipende, perchè in questo caso c'è un altro fattore; la Corea del Nord a differenza di Afganistan e Iraq è un fiorente impero con tanto di armi di distruzione di massa quali bombe atomiche e armi chimico-batteriologiche. La domanda che ci si porrà sarà, conviene rischiare una guerra nucleare per i fini economici? Se i fini economici saranno sufficientemente alti da motivare una distruzione del genere ovviamente la risposta sarà positiva.

E' dimostrato che, sebbene l'opinione pubblica fosse fortemente contraria all'entrata in guerra dell'America sia nella prima che nella seconda guerra mondiale sono poi subentrati dei fatti che, hanno fatto cambiare in modo repentino l'idea del popolo.

1 Guerra Mondiale
La nave da crociera Lusitania silurata perchè entrata nelle acque tedesche. Il governo americano lo sapeva benissimo che i tedeschi avevano dichiarato che, qualunque nave fosse entrata nelle acque tedesche sarebbe stata abbattura. Questo perchè stavano facendo un embargo sulla Gran Bretagna. Nonostante questo il Lusitania entrò in territorio tedesco e venne abbattuto. La nave di proprietà inglese trasportava 115 americani, tutti morti ovviamente. Non si sa se questa macchinazione sia stata fatta solo dalla Gran Bretagna per far entrare in guerra l'America o, come più naturale, che fosse un operazione congiunta.

2 Guerra Mondiale
Attacco di Pearl Harbor: l'attacco più becero ed infame della storia, un manipolo di aerei giapponesi attaccò di sorpresa la base uccidendo e distruggendo. Peccato però che le cose proprio così non siano andate. Erano già parecchi mesi che gli Stati Uniti avevano bloccato le relazioni, favorito un sorta di embargo spontaneo contro il Giappone e cercato in tutti i modi di ostacolare investimenti giapponesi negli USA. Fonti dell'intelligence dichiaravano elevato il rischio di un attacco da parte del Giappone proprio a Pearl Harbor. Diversi giorni prima dell'attacco l'intelligence australiana avvisò gli Stati Uniti di strani movimenti di aerei giapponesi e dissero di stare attenti a Pearl Harbor. Di fatto chi di dovere era informato...

E sull'11 Settembre? L'economia americana era già stagnante allora. L'entrata in guerra dato il periodo di totale calma sembrava improponibile e lontanissima al punto che pochissimi avrebbero accettato di attaccare paesi lontati senza pretesto. Migliaia di morti e un attacco al cuore della democrazia sono un pretesto sufficiente? Ovviamente!

La guerra porta soldi, attaccare Iraq e Afganistan porta oltre all'indotto anche petrolio che a sua volta porta ad essere dipendenti da chi lo controlla.

La cosa bella è che di possibili posti caldi ce ne sono a bizzeffe, esaurito anche il filone Coreano ci sarà l'Iran, esaurito l'Iran la Siria e così via con una guerra contro il terrorismo praticamente infinita.

Fino a che, gli interessi di guadagno e speculazione di pochi saranno sufficientemente alti e fino a che i drogati di potere avranno libertà di fare quello che più li aggrada, in qualsiasi momento, con prove sommarie e qualche macchinazione ci metteranno in condizione di accettare la guerra.

Luca Borsetta, un italiano