venerdì 11 settembre 2009

I BOT valgono zero, anzi no...

Mentre Francia (+0,3%), Germania (+0,3%) e Giappone (+0,6%) ricominciano la ripresa del PIL, l'Italia non solo perde anche nel secondo trimestre 2009 prodotto interno (-0,5%) ma, il grande indebitamento pubblico, la sfiducia dei risparmiatori e la situazione finanziaria incerta fanno si che i BOT, caposaldo degli investimenti sicuri degli anni 60-70-80, valgano come la carta straccia, anzi meno.
La rendita attuale è 0,32% che, detratta delle spese bancarie per l'acquisto porta il valore del Titolo di Stato a -0,08%.
Tradotto: su 10.000 euro di titoli ho interessi attivi per 32 e spese per 40 euro.

Se anche i Titoli di Stato sono ormai ridotti a carta straccia mi chiedo quali siano le possibilità per l'Italia di uscire da questa gravissima crisi che sta colpendo il nostro Paese. Si parla di timida ripresa di PIL nel 2010 e ripresa dei consumi (a livello del periodo 2001 2007) nel 2011 ma la domanda che mi pongo è, le aziende italiane riusciranno ad arrivare a tali date?

Se non verranno attuate serie riforme economiche, se le banche non daranno credito alle imprese meritevoli e se la fiducia dei Paesi esteri nell'Italia continuerà a precipitare temo fortemente per l'uscita dalla recessione.

Luca Borsetta, un italiano

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