Devo ammetterlo ero partito prevenuto verso quello che di fatto è l'ennesima sanatoria.
In realtà, analizzando la questione a tutto tondo le cose cambiano.
La critica che mi sento di muovere è forse l'obolo del 5% che poteva sicuramente essere innalzato di qualche punto. Presumibilmente però la scelta di tale percentuale non è scaturita dal caso ma dal rapporto capitali/ricavo di stato.
Una percentuale troppo alta avrebbe disincentivato il ritorno dei fondi.
Si stima che il gettito di tale manovra sarà di 5 miliardi di euro, cifra sicuramente ridicola raffrontata ai costi di operatività dello Stato italiano. C'è però da dire che, una volta rientrati in Italia, tali somme di denaro confluiranno a reddito e su questi si pagheranno le tasse decisamente superiori rispetto al 5% iniziale.
L'indotto da tale manovra, se il rientro di capitali seguirà l'andamento della precedente sanatoria, sarà importante per gli anni a venire. Il problema dei fondi neri all'estero è complesso e difficile ma è da risolvere. Si stima che vi siano fondi non dichiarati nei paradisi fiscali per 500 miliardi di euro. Il pugno duro e la tolleranza zero non servono; servono piuttosto manovre come questa che, previo il pagamento di un balzello fanno tornare parte di questi fondi in Italia.
Luca Borsetta, un italiano
giovedì 16 luglio 2009
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2 commenti:
A me sembra un riciclaggio di stato...
E' un riciclaggio di Stato.
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