venerdì 10 luglio 2009

False Notizie, perchè...

False Notizie nasce dalla mancanza di obiettività di media e giornali italiani.

Visto che mi piace leggere e sentire tutte le campane ho spesso notato che, a secondo della corrente politica della fonte di informazione, le notizie cambiano dando ragione a questo o quello schieramento, omettendo o aggiungedo parti di frasi, estromettendo discorsi da contesti.

Tutto questo è grave perchè veicola le masse verso ciò che l'editore o il finanziatore ha deciso.

E' per questa ragione che ho creato questo blog; così come ho dimostrato, qualora ve ne sia l'opportunità, bastono questo o quello schieramento indipendemente dalla mia fede politica.

Non accetto e non riesco ad accettare chi è contro a qualcuno a prescindere. Atteggiamenti arroganti, nomignoli ed offese gratuite e non dimostrate non fanno parte della linea editoriale di questo blog.

Libertà di espressione, è per questo che il blog è nato. Garantisco che la censura sarà verso le sole offese personali e gratuite e non verso opinioni anche agli antipodi rispetto alle mie.

Gli scritti di questo blog sono mie opinioni personali e in quanto tali potrebbero differire dalla realtà oggettiva delle cose. Sono aperto a dibattiti costruttivi e scambi di opinione.


FAVOREVOLE E CONTRARIO


Questi sono i punti saldi dai quali non mi discosterò

Sono a favore di:
- ddl sicurezza
- ddl sviluppo (ad esclusione del nucleare)
- liberalizzazioni
- G20
- giustizialismo e politica pulita

Sono contrario a:
- lodo Alfano
- riapertura delle centrali nucleari
- ddl intercettazioni
- G8
- leggi leggine e leggette sul bavaglio a internet tra cui il diritto all'oblio.

Luca Borsetta, un italiano

3 commenti:

Stefano Nichele ha detto...

Luca leggo con interesse il tuo blog, spesso condivido ma alcune volte proprio no. E' passato ormai parecchio tempo dal referendum del 1987 sul nucleare, sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa la popolazione oggi. L'Italia acquista l'84% dell'energia elettrica dall'estero ed è il paese europeo più dipendente dal petrolio per la produzione di energia.

Polìscor ha detto...

La questione nucleare italiana è una "non questione", dal momento che è basata su una serie di imprecisioni e luoghi comuni, oltre che su madornali errori.
La sindrome NIMBY è un'irrazionale reazione dettata dall'ignoranza, dal momento che basta considerare la quantità di centrali nucleari che letteralmente ci circonda, ma che non possiamo sfrutare. Basterebbe questo pensiero per riformulare le proprie convinzioni in materia; ma se ci sommiamo le analisi economiche e della bilancia energetica italiana e dei paesi avanzati (che utilizzano TUTTI l'energia nucleare) la cosa diventa perfino inevitabile.
Non ci sono speranze, nel medio futuro, senza il nucleare: a noi la scelta, se continuare ad acquistarlo a carissimo prezzo da chi è stato più saggio di noi oppure rimboccarci le maniche e far lavorare per noi quegli stessi cervelli che costruiscono le centrali per mezzo mondo.
Ultimo luogo comune: in Italia non è vietato costruire centrali nucleari, non lo è mai stato. Solo, sono stati vietati i contributi pubblici alla loro costruzione. Cosa che, oggi, è stata per fortuna abrogata.
Ci vorranni decenni. Forse neanche i nostri figli ne beneficeranno. Ma è un preciso dovere correggere gli errori fatti dai nostri padri, trascinati nell'errore da ideologie criminali come quelle radical-ecologiste.

Unknown ha detto...

Veramente, e avrò modo di approfondire il discorso sul nucleare, non sono contrario per pericoloso. Tanto se dovesse saltare Fenix o SuperFenix sarebbe come averel in casa.

Sono contrario per il costo che la cosa avrebbe. Purtroppo il treno lo abbiamo perso ed è nettamente più conveniete continuare a comprare energia (anche nucleare) da Francia e Svizzera piuttosto che imbarcamenarci con spese folli per la costruzione di centrali che comunque non ci garantiranno indipendenza energetica.
Vi invito a guardare a tal proposito una puntata di "Report" di qualche tempo fa che parla del nucleare e dei costi di attuazione.
La trovate in streaming sul sito report.rai.it

Luca

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