venerdì 10 luglio 2009

Perchè la Rai dipende dalla politica?

La RAI (reti audiovisive italiane) ha un consiglio di amministrazione. In tale consiglio (che puntualmente viene sfasciato con ogni nuovo governo) sono presenti personaggi di una o dell'altra fazione politica; ufficialmente per evitare che l'informazione possa diventare troppo di parte.

Come si costituisce il CdA della RAI?
2 Consiglieri vengono indicati dal Ministero dell'Economia di cui uno sarà il Presidente del CdA
7 Consiglieri vengono indicati dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza

Cosa vuole dire tutto ciò?Vuol dire che a seconda del partito di governo ci sarà un CdA che caldeggerà una linea editoriale clemente e flessibile verso il datore di lavoro e intollerante verso l'opposizione.
Infatti così è, al termine dell'insediamento del CdA avvengono cambi nelle direzioni di reti e telegiornali. Ciò implica una linea giornalistica favorevole al Governo. Ciò implica che, se il giornalista o il direttore mostra immagini o enuncia notizie non affini al governo può perdere il posto di lavoro in quanto, per la proprietà transitiva, dipendente del partito in carica.

Tutto ciò non solo è scandaloso ma impedisce anche l'obiettività delle fonti di informazione.
Da cittadino e sovvenzionatore di tale servizio PRETENDO obiettività. Personaggi come Minzolini e Mazza dovrebbero lavorare su rete 4 fianco a fianco con Emilio Fede.

Luca Borsetta, un italiano

2 commenti:

Stefano Nichele ha detto...

scusa l'off topic: www.internazionale.it/home/?p=1953

Polìscor ha detto...

Si chiama "lottizzazione" e tale resterà finché la RAI sarà considerata un servizio pubblico a metà.
Se lo fosse sul serio, sarebbe a totale gestione dei Ministeri delle Telecomunicazioni e dell'Istruzione.
E a quel punto il "problema" delle poltrone di maggioranza e di opposizione sarebbe automaticamente risolto.

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